La spiaggia di Piscinas e le dune del deserto
E’ una meravigliosa giornata di inizio novembre quando decidiamo di andare alla spiaggia di Piscinas, nel territorio di Arbus, provincia del Sud Sardegna. Panini pronti, acqua in abbondanza e via, ci vediamo già a fare il nostro pic nic sulla spiaggia. Prima di arrivare ci fermiamo a vedere i resti della miniera di Ingurtosu, poco distante dalla nostra meta finale e ricca di un fascino antico da cui rimaniamo incantati. Fa caldo sotto il sole, anche se i nostri vestiti sono ancora quelli della mezza stagione, ma ci fermiamo lo stesso a fare delle foto e a curiosare tra quegli edifici che fino a tanti anni prima, ma non troppi (la dismissione risale alla fine degli anni ’60 del ‘900), erano tanto pieni di vita, di persone e di lavoro.


Gli edifici
C’è la casa dove risiedeva il Direttore e quella dove aveva sede la Direzione, il cosiddetto “Castello”, e poi tutti gli edifici dove vivevano i circa 6000 abitanti che popolavano questo borgo minerario, ovvero i lavoratori insieme alle loro famiglie. Infine il colpo d’occhio è catturato dall’imponente laveria Brassey, che a vederla così sembra incastonata nella roccia: era lo stabilimento dove gli operai lavoravano i minerali grezzi e risale al 1900.



Parco geominerario della Sardegna
Tutto questo complesso dipendeva a sua volta dal complesso minerario di Montevecchio e dal 2015 fa parte del Parco geominerario della Sardegna, che include 377 Comuni in tutta l’Isola.
Ci sono ancora materiali di scarto ed anche, a poche decine di metri dalla spiaggia, i binari della ferrovia con i carrelli ed i vagoni arrugginiti dal tempo, gli stessi che gli operai utilizzavano per trasportare i minerali.

Dopo questa sosta arriviamo alla spiaggia, quasi deserta, ma tanto è talmente grande che anche se ci fossero state molte altre persone, ognuno avrebbe avuto il suo angolo tutto per sé.
Il National Geographic e la spiaggia di Piscinas
E’ talmente bella che il National Geographic ha inserito la spiaggia di Piscinas tra le più belle del mondo. Noi una volta arrivati ci sediamo sulla sabbia, mare da una parte e dune dall’altra, una temperatura che dà l’illusione di essere a inizio primavera piuttosto che alle porte dell’inverno.
Sette chilometri di spiaggia e cinque chilometri quadrati di dune, il mini deserto naturale che poi tanto mini non è, visto che è il più grande deserto d’Europa. Il nostro Maestrale ha fatto proprio un gran bel lavoro in questa parte dell’isola, vero?

Sulle dune di Piscinas
Ho letto che le dune di Piscinas possono essere alte fino a 100 metri, non so se sia effettivamente così, ma di sicuro adesso so che a camminarci sopra si fa una fatica pazzesca, non pensavo! I piedi diventano come zavorre, ogni passo sembra di sollevare un macigno, solo Tommy sembrava non accorgersene e zampettava normalmente come se si trovasse su una strada asfaltata.

Io ogni tanto mi fermavo a scattare qualche foto e con l’occasione tiravo il fiato. Ma alla fine che spettacolo…da rimanere a bocca aperta tanto è bello e particolare il panorama visto dall’alto delle dune, con il mare sullo sfondo ed il monte Arcuentu a guardarci da lontano. Da piccola, ogni volta che lo vedevo, mi faceva pensare alla forma del cappello di Napoleone.

Il mitico Ginepro
E’ questo uno dei posti dove la macchia mediterranea cresce rigogliosa e dà il meglio di sé, dando spazio a piante di lentischio, di olivastro e di ginepro, cespugli di sparto pungente, ginestre, violaciocca, giglio di mare e papavero della sabbia; con un po’ di fortuna la mattina presto o la sera tardi si riesce ad intercettare il cervo sardo ed in primavera la tartaruga marina Caretta caretta viene a depositare le uova.


A proposito di ginepri, qui c’è la star che viene fotografata da anni da ogni angolazione e finalmente lo vado anch’io! E’ un incanto anche lui, tutto ingobbito e lisciato dal suo diretto superiore il Maestrale, a cui si inchina ma a cui non cede, e continua a stare lì imperterrito e inorgoglito da tutte le attenzioni che riceve.


I surfisti nella spiaggia di Piscinas
Se fosse stata una giornata ventosa probabilmente avremmo scelto un’altra meta per questa giornata, oppure saremmo andati lo stesso nella speranza di trovare i surfisti; da questa parte della costa, infatti, quando tira vento si alzano quelle onde lunghe e alte che attirano surfisti come api al miele, soprattutto d’inverno. Ma non era la giornata giusta per questo.
A 200 metri dalla riva c’è anche il relitto di una nave inglese, sta lì da tre secoli e mi incuriosisce molto, ma per andare a darle un’occhiata saremo “costretti” a tornare d’estate.
Se deciderete di avventurarvi da queste parti, cosa che vi straconsiglio, vi lascio qualche informazione utile.
Informazioni Utili
- Presenza di parcheggio gratuito
- Presenza di parcheggio a pagamento a 5 euro al giorno
- Area sosta camper
- Noleggio di sedie a sdraio e ombrelloni
- Due chioschi sulla spiaggia
Fammi sapere nei commenti se ci sei già stato o se hai intenzione di andare!